I beni “democratici” dei Colonna
di Vittorio Sgarbi
Io Donna, 22/02/2020
I proprietari della Collezione, custodita nel Palazzo della casata, perseguono l’idea che il bello, acquisito nei secoli con il privilegio, sia oggi di tutti. Perciò la raccolta è aperta al pubblico. E dal 7 marzo si arricchisce di una nuova sezione.
A Roma le collezioni fidecommissarie indicano la sopravvivenza di un collezionismo che nei secoli si è perduto perché le opere vanno per eredi, dividendosi fra i figli. Invece le commissoni fidecommissarie sono rimaste integre e sono tre: Doria Pamphilj, Pallavicini e Colonna. L’una si configura quasi come un museo; la Pallavicini si visita per appuntamento; la Colonna ha, da quando ero ragazzo, una stabilità di orario: il sabato, in un numero limitato di ore ma certe, e quindi dà il senso di una collezione, benché privata, è di tutti, perché non esiste, per il patrimonio artistico, la differenza fra il pubblico e il privato.